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La luna, pianeta della memoria, effonde nell'arco di una domenica di settembre, la sua sottile influenza sulla Val d'Arbia, ideale mediana di un triangolo che ha come vertici Siena, Montalcino e Pienza e costituisce il teatro della narrazione. Sul suo palcoscenico, s'intrecciano le vicende di umili e dimenticati personaggi evocati dai ricordi di un parroco e di un signore di campagna, alcuni vissuti realmente nei primi anni quaranta del secolo scorso. L'uso di vocaboli ed espressioni del vernacolo senese, oltre a colorire maggiormente le figure dei protagonisti, non costituisce solo un ricordo di un modo di parlare perduto, ma anche un tentativo di reimmetterne il loro significato in un contesto narrativo riferito al tempo e al mondo in cui quei vocaboli e quelle espressioni furono correntemente usati. Già pubblicato oltre venti anni fa, il romanzo viene ora riproposto come una seconda edizione con alcune limature e ripuliture del testo originale e con una nuova veste editoriale.