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Aldo Brunello ha compreso sin da giovane che nella luce e nel colore si possono trovare l'amore e la serenità dell'anima. Bisogna saper cercare e cogliere quel linguaggio silenzioso che a volte esprime la tavolozza dei colori, scrigno segreto di emozioni e di passioni. In Brunello il colore, steso sempre in modo armonico, definisce nelle sue forme un paesaggio, un viale, un tramonto, la campagna veneta ricca e assolata. Lo sguardo scivola senza forzature. Nelle sue opere non c'è spazio per un complesso impianto scenografico, ma si colgono calde e avvolgenti tonalità dove un tramonto, o il volto pensoso e triste di un viandante, diventano gli unici protagonisti di un mondo dove tutto sembra affievolirsi in un cercato e desiderato oblio. Gli insegnamenti di Moro, di Apollonio e di Ciardi sono stati sicuramente per lui fonte di apprendimento, ma l'istinto pittorico di questo artista è manifesto, frutto di una innata sensibilità vera e autentica. Le colline silenziose, lo scorrere lento del Sile, i tramonti accesi dai colori dell'arancio e del rosso, la laguna con i suoi pescatori, raccontano una storia che viene da lontano e tutto si manifesta in una pittura semplice, istintiva.