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"C'è nella poesia di Linda Armelius uno scambio continuo, quasi invisibile, come una reciproca osmosi, tra dentro e fuori, io e mondo, corpo e paesaggio, che è anche un continuo, invisibile anch'esso, perdersi e trovarsi. È una poesia tutta tesa all'ascolto di moti impercettibili e impercettibili silenzi, echi tra un moto e un moto, attimo e attimo, come se quel fluire invisibile dell'osmosi battesse contro qualcosa o rimbalzasse contro se stesso e involontariamente apparisse. [...]"