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D'altra parte, la nostra piccola offensiva ha preso piede in epoca prodiana, con il primo governo di sinistra dall'epoca di Garibaldi. A molti osservatori - a cominciare da Alessandra Carini - è venuto spontaneo il confronto con il Sessantotto. Quanto dunque, si può dire, siamo rimasti (Nicoletta, Liliana ed io) sessantottardi? Anche qui, invertendo l'ordine degli addendi, si può rispondere: un po' si e un po' no. Un po' si per la nostra pretesa di andare per la nostra strada, anche fuori dalle righe. Un po' no perché la nostra prospettiva è oggi ultralegalitaria, si propone lo sviluppo dell'economia e della democrazia a partire dallo stato di cose presente. Inoltre, abbiamo imparato molte diavolerie utili, come il possibilismo, l'apertura dei mercati dall'alto, l'effetto tenaglia, l'approccio bypartisan, la gravitazione estera, l'uscita e la voce come meccanismi personali ecc. ecc.. (Insomma, fortunatamente, siamo diventati improbabili e proprio per questo molto meno "affondabili'').