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Le guerre civili - aperte e striscianti, mediorientali ed africane - e le loro gravi ripercussioni sul quadrante complessivo della nostra zona del mondo hanno suggerito all'autore di cercare dove pochi guardano, con l'intento di aprire la porta ad un eventuale miglioramento della situazione. Con rigore scientifico scevro d'illusioni, e prendendo spunto da alcuni testi di Averincev, Hirschman e Geertz, egli si è interrogato su alcune caratteristiche delle religioni e delle religiosità cristiane e musulmane, tramite un ragionamento paziente e pacato che intende combattere, innanzitutto, le intransigenze - a partire da quelle che sono sfociate nei terrorismi. Il suo intento è di contribuire alla formazione di un ambiente più favorevole al benessere, alla pace, alla democrazia, alla libertà, alla giustizia sociale nel Mediterraneo ed in Europa. In tale contesto, e sviluppando un dialogo sull'italicità già avviato con Piero Bassetti, egli discute numerose, nuove funzioni che la nostra "comunità di sentimento" è chiamata ad assolvere - o potrà esserlo nel futuro prossimo.