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Dopo un decennio di parole, libri, slogan e scontri, c'è ancora bisogno di parlare di Federico Aldrovandi, morto durante un intervento sbagliato di polizia? La risposta è sì. Più che mai. In questo saggio-inchiesta un funzionario della questura, che ha vissuto e studiato quei giorni, analizza con rigore e imparzialità i fattori concomitanti nel dramma: il gap tecnologico-addestrativo della Polizia di Stato italiana, l'abuso delle droghe nei giovani e l'illusione di controllarle, l'inerzia dei vertici ministeriali. Mentre altre morti avvenute in circostanze analoghe si sommavano negli anni, nessuno ha saputo dare risposte all'altezza della situazione. Cosa abbiamo imparato dal caso Aldrovandi? L'inaccettabile fine di questo ragazzo può essere l'inizio di un cambiamento, o rimarrà solo un'occasione perduta per tutti?