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Gianluca Morozzi, nato a Bologna nel 1971, si è imposto nell'ultimo decennio come uno degli autori più fantasiosi e prolifici della narrativa nazionale. Con "L'età dell'oro" ci presenta un'autobiografia scanzonata e sincera, condotta in forma di dialogo con il fantasma del suo idolo giovanile Andrea Pazienza, "l'unica rockstar del fumetto italiano". A Paz - e a noi - Morozzi racconta tutto senza inutili pudori: dagli anni verdi, illuminati dall'amore per la fantascienza, gli scacchi e il Bologna FC, ai primi tentativi come narratore. Il carosello di partecipazioni ai concorsi letterari, i primi contatti con l'editoria e il drammatico bivio dei trent'anni ("O diventi uno scrittore vero, o vai a fare il benzinaio") fluiscono in un racconto in egual misura epico e umoristico. I momenti-chiave della formazione, integrati dai retroscena della società letteraria che accoglie il protagonista ormai adulto, compongono il mosaico di una vita speciale e, al contempo, una leggiadra lezione: vai sempre la pena di inseguire i sogni, sembra suggerirci "Moroz", e di vivere la propria esistenza con coerenza, passione e autoironia.