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Nel terzo millennio si avverte l'assenza del poeta, del sognatore, del pazzo ispirato. La poesia è stata estirpata, non attrae più nessuno, se non nei casi di commemorazione. Non un canto riesce a sconvolgere un'alba: si odono voci rauche. È a partire da queste considerazioni che Elio Ria ha inteso ricomporre un affresco del "poeta maledetto" che lo libera da quel tratto malinconico dominante, restituendoci un'immagine finalmente diversa di Arthur Rimbaud. Attraverso una narrazione emozionale della sua vita, dei suoi viaggi, dei suoi incontri e della sua poetica, riscopriamo un "ragazzo dalla faccia pulita" che non può smettere di appassionare e ispirare nuove generazioni di poeti e di amanti della parola.