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"Quel giorno non c'era nessuno in mare e le sue isole parevano disponibili ad abbracciarlo e farlo sognare. Passò veloce lo scoglio di Torre Scola, cincischiò col motore al minimo nella Cala della Fornace, alla Palmaria, fece una rapida incursione al nervoso Pozzale, traversò verso la silenziosa isola del Tino e, vedendo il sole ancora alto, si decise a tentare il giro del Tinetto. Nella calma dell'incedere lento sfilavano delle immagini nei suoi occhi, come un film che conteneva tutti i volti che aveva avuto, dall'infanzia alla vecchiaia. Era l'inebriante sperdersi nelle onde a condurlo là dove non comandavano più le certezze. Forse si sentiva in un'altra dimensione e sperava che quella sensazione fosse quella giusta, quella della sconosciuta eternità".