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"Giovani precari, quelli degli anni '70 e '80, che, pur di sbarcare il lunario, si inventavano di tutto, adattandosi, senza imprecare con nessuno, a ogni situazione, trasformandosi, all'occorrenza, in venditori di enciclopedie, in inservienti ai circoli Arci, in scaricatori di pacchi alla stazione, in camerieri. Sacrifici, rinunce, che contribuirono, assieme al lavoro scolastico, all'inserimento consapevole e armonico nelle realtà del nord Italia, dove molti di quei precari si sono poi stabiliti definitivamente. Quel mondo, in maniera ironica e a volte volutamente dissacrante, ho voluto descrivere nelle pagine del libro, le cui storie sono uno spaccato di anni difficili ma meravigliosi, per quella voglia di riscatto e quella testarda fiducia che non ti facevano pesare la fatica del vivere. E guardavi tutto con gli occhi della fantasia, sorridendo al futuro che era dietro l'angolo". (L'autore)