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"La carta di Prosdocimo (Ventisei giorni al bar)" è il rifacimento di un precedente libro dell'autore, dal titolo "Diario di un barista accidentale". Il romanzo inizia con ironia e con una bella invenzione, il diario del barista che dallo spazzino Prosdocimo finisce alla moglie, per poi, di palo in frasca e di chiappa in chiappa, arrivare nelle mani dell'autore, che lo tramuta in libro. Il barista racconta giorno per giorno, in ventisei giornate diverse, accadimenti del suo ordinario presente mescolati a storie del passato, che l'autore usa come pretesto per dipingere spaccati della società attuale e frammenti di storia contemporanea. In realtà i personaggi di Cerruti, il protagonista su tutti, sono vivi, vivissimi. Vivi nelle loro debolezze, nelle scelte sbagliate che la vita ha dettato loro o che loro hanno dettato alla vita, nelle proprie delusioni e sofferenze.