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"In ogni descrizione la natura è in perfetta sintonia con la protagonista , quasi la bellezza dell'una si confonda con la forza dell'altra. [...] Tutto mi ritorna alla memoria, mentre siedo dietro i vetri bagnati di questa finestra, che si affaccia su una Napoli buia e allagata, che io non vedo, poiché è come se stessi guardando un acquerello invisibile, disegnato da un meraviglioso pittore, all'interno del quale per anni ho vissuto io, personaggio reale di questo quadro ormai immaginario [...]. Le descrizioni del paesaggio rendono perfettamente i luoghi dove il racconto, componendo panorami opulenti di sfumature e dettagli, vanno ad arricchire il panorama intimo di Donna Laura, la sensibile protagonista, capace, attraverso la trama del ricordo, di una sollecitudine affettuosa che avvolge le vicende e le persone coinvolte. Una scrittura agile e lieve capace di appassionare all'educazione sentimentale della protagonista. Vita e terra diventano sempre più una voce sola fino al momento finale in cui la tragedia personale e il sisma del 1783 operano in simultanea sulla storia, ponendo dolore al dolore, fino alla catarsi." (Dalla prefazione di Daniela Scuncia)