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"La contemporaneità di un poeta non è nel contenuto, ma talvolta è malgrado il contenuto, quasi a suo dispetto." Con questa efficacia Marina Ivanovna Cvetaeva, una delle voci più originali della poesia russa del XX secolo, nonché esponente di spicco del locale movimento simbolista, descrisse la missione poetica. La parola poetica, cioè, cerca la via della verità e non della sopravvivenza. Essa diviene parola fondativa, strappa l'ente all'inautenticità e la ricolloca nel fondo originario. L'essenza del linguaggio, contrapposta al suo uso mistificante e strumentalistico, lo si può ritrovare in maniera compiuta solo nel linguaggio poetico. Come scritto più volte dal secondo Heidegger 'la poesia è l'istituzione in parola dell'essere'; è quindi dimora del linguaggio, fondamento dell'essere e suprema necessità del pensare. D'altra parte è un verso di Friedrich Hölderlin che racchiude tutto il senso del pensiero poetante: 'Was bleibet aber, stiften die Dichter', ciò che resta lo fondano i poeti." (dalla prefazione di Kreszenzia Gehrer)