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Dal racconto emerge la storia di una famiglia lucana di antica nobiltà, i Monaco di Tricarico, che ebbero intensi rapporti con la poetessa Laura Battista. Le vicende degli anni '50 sono narrate con gli occhi del piccolo Cesare, acuto osservatore dei comportamenti umani e dei ritmi della natura, nel passaggio dall'infanzia all'adolescenza, quando deve lasciare la famiglia, le vacanze alla masseria Canaldente e andare a Napoli per studiare. Nella masseria circondata da boschi e seminativi degradanti verso il Basento, i lavori erano ancora ritmati dalle antiche pratiche e lontani erano gli echi delle rivendicazioni contadine. In un'atmosfera ovattata e poetica, sull'aia si ballava la tarantella e si eseguivano i canti popolari, che Ernesto de Martino stava registrando, mentre i cantori venivano immortalati dagli scatti di Arturo Zavattini. La narrazione ci restituisce le testimonianze di vita nelle campagne lucane alla vigilia dei processi di modernizzazione. Prefazione di Carmela Biscaglia.