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In quest'opera il poeta, Giuseppe Aldo Zanecchia, incarna la dimensione curiosante della parola, quando le si permette d'affacciarsi alla finestra dell'infinito poetico. A spaziare nell'altrove dei significati che prende il proprio mondo interno, allorché guarda in quella sorta di ovunque dell'esistenza. Sicché la parola poetica si può dire sia l'altrove per eccellenza. Il luogo dove trova ogni possibile movimento da/e verso quel cielo di significati che è più cangiante d'ogni altro azzurro, dipinto sopra i continenti. Perché è quello dell'anima. Che è universo della persona.