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Il fascino di una sigla, la sua valenza per così dire semantica, che sa di ospite, di ospitalità, che ne fa dimenticare la genesi, come organizzazione siciliana di propaganda editoriale (in quanti lo sapevano?), che per diversi decenni è stata anche sinonimo di cultura, un'oasi di cultura e di scienza varia, un palmizio che in tanto deserto assicurava frescura, riposo, distensione, ma che era anche una fucina di idee, di programmi, di fantasia e di amicizia. O.S.P.E., che subito dopo la sua costituzione con un limitato programma di distribuzione di giornali, chiamò a sé Antonio Saitta, con tutto il suo entusiasmo il quale crea "Il Fondaco" lottando contro le ristrettezze degli spazi per potere coniugare e far coabitare libri, quadri, sculture, gioielli d'arte, litografie, serigrafie sotto la supervisione di quel mago che anche in materia di arti plastiche e figurative era Salvatore Pugliatti.