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Le vittime ebree del sionismo è dedicato alle ripercussioni che la fondazione dello Stato d'Israele ha avuto sulle comunità ebraiche orientali. È questo il contenuto del saggio iniziale di Vera Pegna, Ricordi di una vita felice in Egitto, prima di Israele, che ricostruisce il rapporto tra le comunità ebraiche e quelle cristiane e musulmane. Ai ricordi personali l'autrice intreccia riflessioni storico-politiche che danno un quadro inedito della condizione dell'ebraismo orientale. Della funzione svolta dalla componente ebraico-araba nella realizzazione della società israeliana parla il saggio della studiosa di origine irachena, Ella Shohat, Il sionismo dal punto di vista delle sue vittime ebree, dal quale si evince tra l'altro che, come scrive nella Prefazione Cinzia Nachira curatrice del volume, "La cruda ricostruzione dell'arrivo in Israele degli ebrei arabi fa emergere come in realtà l'obiettivo dell'istituzione dello Stato di Israele fosse quello di creare uno Stato omogeneo', annullando le diverse appartenenze geografiche e culturali". Chiude il libro un'intervista di Cinzia Nachira e Nicola Perugini alla stessa Ella Shohat.