Diario napoletano. Vol. 1: 1798-1799 di De Nicola Carlo; Leo T. (cur.); Pagano C. (cur.) - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Diario napoletano. Vol. 1: 1798-1799

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«L'idea di dar corso a una nuova edizione del Diario Napoletano di Carlo De Nicola, a un secolo giusto di distanza dalla editio princeps, originò nel clima fervido di progetti e di iniziative che diedero il via alle celebrazioni del secondo centenario della Repubblica del '99. Una consonanza non fortuita, che ravvisava e ribadiva analogie e nessi fra quella occorrenza, ormai imminente, e il suo più lontano antecedente. L'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, con in testa l'impareggiabile corifeo Gerardo Marotta che ancora negli anni del disincanto e della malinconia avrebbe conservato saldo il vigore di una irrefrenabile passione civile, era in prima linea. Con largo anticipo si era intrapresa la mobilitazione di storici, letterati e uomini di cultura, chiamati a rendere il proprio contributo di studio e di idee. Con pari sentimento e convinzione si rivolgeva ai giovani l'appello a partecipare con l'entusiasmo e la freschezza delle loro energie a quell'evento, che rappresentava nella comune coscienza un emblema di resurrezione per Napoli e il Mezzogiorno d'Italia. Ai giovani spettò una parte non secondaria di quel colossale impegno editoriale, che nel volgere di alcuni anni avrebbe esaltato, oltre ogni aspettativa, la bibliografia della Repubblica Napoletana, arricchendola di una miriade di opere nuove rare o inedite e, finanche, sconosciute. A un'équipe di giovani qualificati, scelti sulla base di documentate referenze, si affidò la cura della nuova edizione critica del Diario. Ne faceva parte Carla Pagano, la migliore delle mie allieve, colei che di lì a poco, di fronte al disimpegno e alla rinuncia degli altri, avrebbe assunto su di sé l'intero peso di una fatica rivelatasi, alla prova dei fatti, più ardua e impervia di quanto non lasciasse intendere l'iniziale esultanza. Un coraggio, o forse un'audacia, che scaturiva da un'incontenibile esuberanza di mente e di spirito e si affidava a una inconsueta curiosità intellettuale...» (Dalla Prefazione di Filippo D'Oria)

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