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Tra i mesi di maggio e giugno del 1929, viene processata a Cremona la badante Teresa Ravani, accusata dell'omicidio di tre donne. Le prove sono schiaccianti, ma in sua difesa scendono in campo i principi del Foro locale, che riescono grazie a una straordinaria abilità e competenza a farla dichiarare innocente, convincendo la Corte della incapacità d'intendere e volere della donna. Il coinvolgimento dei grandi avvocati difensori è frutto della caparbia volontà di una seconda badante, Teresina Rottoli, già fidanzata con un sindacalista rivoluzionario, Alfredo Turotti, seguace di Filippo Corridoni, entrambi interventisti alla vigilia della prima guerra mondiale e volontari caduti in battaglia. In fin dei conti Teresina è il demiurgo in gonnella che dimostra come la forza del potere e l'intrigo possano prevalere nei confronti di ogni altra supposta logica.