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Ognissanti, un paesino come tanti in provincia di Cremona: poco più di 300 abitanti, quasi tutti contadini, alle dipendenze di due grandi fittavoli; un unico padrone, il marchese Barbò, proprietario dell'intero borgo che se ne sta nella lontana Milano, amico del vescovo Geremia Bonomelli. Don Gioacchino Bonvicini, un parroco tradizionalista ma curioso osservatore della realtà circostante, poco interessato a ciò che avviene oltre l'orizzonte ma partecipe delle vicende dei suoi parrocchiani. Un "Mondo Piccolo" ma vero, di contadini abituati ai ritmi lenti e uguali delle stagioni, scanditi dalle feste liturgiche e dai lavori nei campi, visto attraverso gli occhi di un testimone munito di una visione religiosa tanto sincera quanto elementare, fatta di obbedienza ai superiori, di spirito di sopportazione, di umana pietà. In questa remota parrocchia cremonese si ripercorrono ottant'anni di storia italiana: le vicende risorgimentali, le organizzazioni di classe, il travaglio della Chiesa, il dramma della Grande Guerra, le incertezze del dopo-guerra, il dilemma del socialismo, la violenza del fascismo.