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Questo studio nasce dal tentativo di focalizzare l'impatto del Tevere nel contesto romano nell'alto medioevo, in una fase cronologica dove le fonti appaiono lacunose, sporadiche e non sistematiche. Per compensare il vuoto documentario si è attinto anche ai risultati prodotti dall'archeologia e dalla topografia storica. In una sorta di ricognizione topografica si è dunque percorso il fiume verso valle, delineando le aree marcate dalla presenza del Tevere. L'attenzione è stata poi rivolta a quegli aspetti in connessione con la via fluviale quali le infrastrutture, le calamità naturali, le risorse, l'approvvigionamento cittadino e i sistemi di difesa. E ancora: lo spostamento di uomini e merci lungo le vie d'acqua, dove incontriamo passeggeri più o meno illustri, fughe e deportazioni, bottini di guerra, merci pregiate, vettovaglie, ma soprattutto materiali da costruzione. Il quadro che si delinea non sembra essere così privo di una certa vitalità e tenuta, e il Tevere sembra mantenere la sua funzione di collegamento tra Roma e il mare, come dimostra anche la continuità di vita degli insediamenti alla foce di Ostia e Porto.