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L'Istruzione per vivere in modo razionale di Christian August Crusius si articola in cinque parti: telematologia, etica, teologia morale naturale, diritto di natura e dottrina della prudenza, di cui la seconda è senza dubbio la più importante. Nell'Etica Crusius elabora una concezione volontaristica della vita spirituale, prima distinguendo nettamente tra loro intelletto e volontà e poi affermando il primato etico di quest'ultima. Entrambi sono non due modificazioni di una sola forza ma due forze fondamentali distinte l'una dall'altra. Le rappresentazioni dell'intelletto rendono possibile l'agire della volontà, anche se non lo determina. Scissa dalle rappresentazioni, dai "modelli", dalle idee dell'intelletto, la volontà sarebbe "una forza cieca". Tuttavia la volontà è il potere dominante nell'uomo; soltanto se essa determina l'intelletto, è possibile la moralità come autodeterminazione. Se, invece, l'intelletto esercitasse il suo dominio sulla volontà, la virtù sarebbe non un atto libero ma una "perfezione fondata già nell'essere" e il delitto una "imperfezione essenziale".