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Il bene comune è tornato al centro della partecipazione del cittadino in una società impersonale, liquida. Per aziende e studi professionali la sponsorizzazione diretta dell'arte è motivo di prestigio. Il ritorno di immagine che ricevono dall'abbinamento della loro attività e dei loro valori d'impresa alle opere d'arte che finanziano va molto al di là del semplice incremento di vendite e clientela. Le partite Iva diventano protagoniste e gestiscono direttamente la loro promozione e pubblicità, tramite le forme contrattuali della sponsorizzazione, dell'endorsement, del contratto d'Opera, del testimonial e del bartering. La sponsorizzazione privata dell'Arte dà vantaggi d'immagine, economici e fiscali. Lontani dalla procedura burocratizzata del mecenatismo pubblico e della sponsorizzazione culturale, i contratti di Art Sponsor, per la loro atipicità, riescono a incontrare le esigenze delle parti: lo Sponsor e l'Artista. Contratti bilaterali, onerosi e a prestazioni corrispettive, come nei modelli presentati. Perché tutti devono guadagnarci nell'Art Sponsor. Un'impresa libera che vuole finalmente dire la sua, non solo a livello di produzione e commercializzazione. L'Artista che trova nelle pareti vuote di un ufficio, uno studio, un negozio, una fabbrica, il luogo per la sua realizzazione, artistica ed economica. È la Sharing Economy. L'Art Sharing e la sua idea di base: la condivisione. Con la libertà di scelte che comporta. Prefazione di Ernesto Esposito e Alessandro Formisano.