Tab Article
Tra il Cinquecento e il Settecento, la Repubblica di Genova si avvale di canali differenti per la trasmissione di iconografie celebrative dell'identità cittadina, cercando nella forza delle immagini artistiche un valido strumento per la propria auto-legittimazione. Parallelamente alla tardiva codificazione della personificazione allegorica della città - diffusa a partire dai primi anni del Seicento - le imprese di eroi patri come Guglielmo Embriaco e Cristoforo Colombo ornano le pareti di molti edifici privati e pubblici, configurandosi come emblemi perfetti delle virtù repubblicane e specchio dello spirito oligarchico genovese, che nell'individualismo trovava il suo conclamato punto di forza. Anche nell'iconografia religiosa, in particolare nelle raffigurazioni dei quattro santi patroni genovesi, si sovrappongono chiari significati civici, fortemente rimarcati dai trattatisti del tempo e talora indissolubilmente connessi alle vicende politiche della Repubblica stessa. Pur nella loro evidente differenza, gli illustri genovesi del passato, gli esponenti della religiosità locale e la più astratta rappresentazione simbolica della città si fanno quindi, a Genova, comuni portatori di espliciti valori identitari per gli abitanti, veicolando, con immagini eterogenee, un condiviso sentimento di orgoglio civico. Basandosi sul vaglio di numerose fonti letterarie e archivistiche, il presente studio propone un'indagine sui diversi versanti di questa articolata tematica, analizzando le molteplici tipologie iconografiche in rapporto alle specifiche richieste dei singoli committenti e al contesto socio-culturale che le genera.