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Parlare degli anni Sessanta, per chi ne è stato, in qualche modo protagonista di quest'epoca, è come riviverli per una seconda volta. Ci siamo apprestati a stendere in forma scritta questi nostri appunti unitamente a quelli di Graziano Vergnaghi e Luciano Passoni, che di fatto abbiamo unito in modo complementare l'uno con l'altro, ed è uscita questa pubblicazione, con un risultato unico e irripetibile nel suo genere. La musica Beat, sotto l'aspetto sociologico, fu una rivoluzione essa stessa, che non ebbe più come protagonista il singolo individuo, ma diversamente il gruppo. Le band per affermare la propria identità di gruppo indossavano, durante le loro esibizioni, vere e proprie uniformi e praticavano riti che rafforzassero lo spirito di gruppo. Sostanzialmente essere "beat" significò semplicemente essere "diverso". Era uno stile di vita che rompeva nettamente con la tradizione. Beat era diventato un "aggettivo" usato per descrivere ogni nuova tendenza: un taglio di capelli, un tipo di occhiali, un modo di ballare, un nuovo modo di posare e di atteggiarsi, tutto questo è percepibile nello scorrere le pagine di questo libro.