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"Un libro fatto di interviste può anche essere letto come fosse un racconto che emerge a tratti, in modo non prevedibile. Si può iniziare la lettura incominciando da varie parti, non necessariamente sequenziali. È il lettore che troverà una trama. L'autrice ci offre l'esperienza dell'incontro e, come in ogni dialogo, accanto all'apparente immediatezza della risposta vive la complessità di ciò che resta implicito, proprio perché non è la prossimità a rendere più evidenti i punti di vista. La prossimità amplifica il suono, non necessariamente il senso. Occorre andare nel "rovescio delle lettere", appunto, per cercare una trama, per entrare nelle pieghe del testo e ricostruirne i processi della significanza." (Dalla prefazione di Franco Speroni)