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"Franzin, artigiano della parola, possiede l'arte di creare per sottrazione. Adottando soluzioni metriche diverse, all'insegna di una controllata variabilità, spoglia la sua materia restituendoci nude e vive figure di un passato che è anche nostro, epurandolo dalle scorie della finzione e della retorica. In tal modo, ci fa eredi di un libro di riconciliazione e di attestazione di fedeltà: alla vita e alla parola che genera vita." (Dalla postfazione di Matteo Vercesi)