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Ivana ha conservato gli occhi di un bambino: vede ciò che altri non scorgono più. Poi ce li propone, ce li mostra, ce li regala quegli aspetti, come un mazzo di fiori di campo. Ce li confeziona a volte come indovinelli, altre come termini di contrapposizione. Già il titolo sembra antitetico: Lontane vicinanze. Non è assurdo. L'esistenza, come l'acqua, ha un suo ciclo chiuso che fa parte delle sorprese nella contemplazione del creato: gli estremi che, a volte, si toccano, si ricongiungono.