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La storia di Marina di Melilli ha rappresentato e rappresenta ancora oggi l'emblema della questione ambientale siracusana. Questa vicenda - insieme ad altre coeve quali l'edificazione dell'impianto di anilina, il rifiuto della centrale Enel di utilizzare combustibili a basso tenore di zolfo, l'autonomia di Priolo, le morie di pesci del porto di Augusta, la nascita dei bambini malformati - proprio per la straordinaria forma che ha assunto nel tempo, ha permesso di solidificare un vasto repertorio di materiali retorici, costruendo l'immagine delle industrie onnivore che invadono e distruggono le aree urbanizzate. Le sue radici affondano nel piano regolatore dell'Asi di Siracusa redatto dall'Italconsult nel 1964, che aderiva a una visione ottimistica dello sviluppo industriale, sopravvalutando le potenzialità di espansione dell'area e che, in linea con i saperi urbanistici dell'epoca, minimizzava i temi ambientali.