Tab Article
Ci sono i sette peccati capitali, le sette note, i sette colori dell'arcobaleno, i sette cieli dell'antichità, le sette virtù, i sette colli di Roma, i sette giorni della settimana. Sette sono i nani, i chakra, i dolori di Maria, i sigilli che si romperanno annunciando la fine del mondo. Sono sette le meraviglie del mondo, le mucche di Apollo, le Pleiadi, i mesi di 31 giorni, le lettere usate per esprimere i numeri romani. E sette sono le storie tossiche. Sette ritratti, come quelli fatti dallo stesso autore, che è anche musicista ed artista eclettico, in cui la vita dei protagonisti si fonde con la sua, spada dopo spada. Ma non solo ritratti: le sette storie tossiche sono un percorso doloroso di vita. Per non dimenticare. Per pagare, come scrive Cristiano Montesano, "il debito nei confronti di tutti gli amici che se ne sono andati, mangiati e poi dimenticati da quella Palermo che nel decennio '85-'95 se la prendeva facilmente con i suoi figli più fragili". Durezza e dolcezza mescolate in un'unica melodia, composta di storie, personaggi (qualcuno), persone (tante, tantissime, ovunque), parole, sentimenti. Secco il linguaggio, morbidissima l'indulgenza accusatoria.