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L'autore prende in esame il caso torinese delle Case INA di corso Sebastopoli, sorte nel periodo del boom edilizio della città di Torino alla fine degli anni '50 del secolo scorso per dare un'abitazione a operai e impiegati. Le Case INA, nome del grandioso progetto avviato in numerosi comuni dallo Stato Italiano sin dal 1949, vennero costruite in diversi isolati posti sull'asse di via Castelgomberto tra corso Siracusa, via Guido Reni, via Boston e corso Cesare Correnti. Il progetto, conosciuto come Piano Fanfani, ebbe tra i suoi principali esponenti l'ingegnere torinese Filiberto Guala; a Torino in particolare si svilupparono anche altre iniziative come la Falchera e il quartiere Cep delle Vallette. Nei locali posti a pianterreno delle Case INA furono ricavate le aule scolastiche per poter ospitare i moltissimi bambini della zona. Solo qualche anno dopo venne edificata una vera e propria scuola, dedicata a Renato Sclarandi.