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Dall'Isola che c'è arrivano storie di piciocus, ovvero di ragazzini, anzi di ex bambini. Come la storia di Piciocu de buttega, amarcord di un giovane garzone di barbiere che la penna di Paolo Maccioni tratteggia con spietata delicatezza, tra pallonate d'altri tempi e sfumature alla brillantina. O come quella del piccolo Ramòn, Buddinu per gli amici, protagonista del racconto di Silvia Sanna. Le peripezie di un pistolero dal cuore molle che "tra l'uccidere e l'essere ucciso, avrebbe optato per la seconda soluzione". Storie senza tempo, forse ispirate a vicende verosimili, di certo farcite con parecchia fantasia. E se In nessun posto, di Gianni Zanata, e Un bambino come gli altri, di Gianluca Floris, ci raccontano di un'epoca nella quale adolescenza e fanciullezza non sempre facevano rima con spensieratezza, Il fantastico Biddìddi, pennellato da Francesco Abate, trascina il lettore in un'estate d'antan, quando un gelato costava appena trenta lire e i bagnini erano i temibili Ogudrottu e Zampetta.