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Tenendo insieme la riflessione saggistica e l'invenzione narrativa, le pagine di diario e di viaggio con i resoconti di Campagne di rilevamento e i sopralluoghi sul territorio, Piero Orlandi scrive un racconto illuminato dall'amicizia con il professore: Andrea Emiliani (1931-2019), soprintendente e storico dell'arte. A lui e alla sua creatura, l'Istituto Beni Culturali, soppresso nel novembre del 2020, queste pagine sono dedicate. Dalla terrazza in alto sui tetti si gode un vasto panorama della città: di qua la periferia e di là il centro antico. È così che Marcello, fin dall'infanzia, compone un suo personale collage, con punti di vista opposti, e si abitua a ragionare in questo modo. Così nasce questo racconto, dove si parla soprattutto di una città, Bologna, e delle sue idee scintillanti, che ognuno vuole custodire e ravvivare; dell'amicizia con il priore di un antico convento, di quella con un celebre fotografo di paesaggi urbani e di alcuni incontri indimenticabili: con un vecchio scrittore amico di artisti e con una coppia di contadini, simbolo di tradizioni che sopravvivono come contrappunto necessario di ogni innovazione.