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Thalatta thalatta! Nell'esultanza del grido dei soldati di Senofonte si legge l'attaccamento degli antichi verso il mare. Che in quel tempo è il Mediterraneo. Non se ne conoscono altri. Da Oriente a Occidente, da Nord a Sud, alcune isole sono i crocevia di una ragnatela di rotte, che ecologicamente tiene unito l'ecumene del "Grande Mare". In questo mondo fluido a dimensione cartaginese, Hiera, che la natura vuole in conspectu Chartaginis, vive una parte importante della sua storia, non esauribile nelle laconiche citazioni delle fonti classiche e priva, ancora, di attenti riscontri archeologici. Recenti ritrovamenti di ceramiche ascrivibili al periodo cartaginese, fatti dall'autore in tre distinti siti archeologici finora ignoti e descritti in questa monografia, costituiscono la più antica testimonianza storica della presenza umana nell'Isola. Sono una proposta alla storiografia moderna, distratta finora verso l'Isola Sacra, per un approfondimento sul ruolo strategico svolto da Hiera, insieme alla coeva Cossyra, mirato a ricostruire la storia, l'economia e i commerci del bacino occidentale del Mediterraneo, tra il VI sec. a.C. e il V sec. d.C.