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Durante il secondo decennio del XX secolo l'America stava elaborando in silenzio, quasi di nascosto, questo linguaggio nettamente autonomo, chiamato appunto jazz. In Europa l'evoluzione musicale seguiva, nella musica colta, uno schema vecchio di secoli ed era dettato più che altro dalle intuizioni dei singoli individui: ciò che l'età romantica amava chiamare ispirazione del "Genio Creativo". Il jazz invece si presentava non come il prodotto di un manipolo di innovatori, ma come una musica quasi folk, relativamente poco raffinata - più fenomeno sociologico che arte - appena formatasi per una mezza dozzina di fonti in un idioma ancora in gran parte anonimo, e tuttavia distinto. Questo idioma derivava da una multicolore varietà di tradizioni, giunte nel nuovo mondo in parte dall'Africa, in parte dall'Europa. Molti scritti sul jazz abbondano di schematismi del tipo: "il ritmo proviene dall'Africa, L'armonia dall'Europa".