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Nel contesto politico italiano, caratterizzato dalla personalizzazione della politica, dalle logiche di breve periodo, dalla sfiducia nelle istituzioni, da sentimenti di antipolitica, la mobilitazione per l'acqua bene comune - di cui la vittoria referendaria di giugno 2011 rappresenta il momento più eclatante - presenta chiari elementi di originalità. Senza inseguire leadership carismatiche, ignorato dall'establishment politico e mediatico, questo movimento ha saputo coinvolgere e tenere insieme una coalizione vasta e plurale, riferendosi a principi morali e diritti fondamentali, adottando un'ottica non solo locale ma anche globale, e portando avanti una battaglia paradigmatica per la democrazia e il bene comune. Il presente volume nasce dalla volontà di riflettere sugli elementi e le pratiche che hanno reso possibile questa esperienza e sul suo significato politico più ampio.