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Nel marzo del 1962, Theodor W. Adorno, filosofo e sociologo tra i più importanti della Germania del secondo dopoguerra, intervista alla radio Elias Canetti, futuro premio Nobel per la letteratura, sui temi principali del suo trattato socio-antropologico "Massa e potere", pubblicato nel 1960. Quella che in apparenza potrebbe presentarsi come una pacifica trasmissione informativa su di una novità editoriale, in realtà nasconde un vero e proprio conflitto tra i due protagonisti sul significato da attribuire a fenomeni e concetti, così determinanti per il destino del XX secolo, quali "massa" e "potere". A svolgere un ruolo decisivo sulle sorti del confronto sono le performance di Adorno e Canetti. Nei loro comportamenti radiofonici, in effetti, si trovano coinvolti paradigmi sociologici, modelli di lavoro astratto, funzioni e usi dei media. La radio e il suo linguaggio, così, se da un lato diventano l'arena dello scontro, dall'altro finiscono col rappresentarne la reale posta in gioco, a dimostrazione che, nelle società a capitalismo avanzato, le lotte politiche si vincono solo sapendo comandare sui mezzi di comunicazione di massa. Una lotta per il potere che Adorno conosceva molto bene e che Canetti imparerà a sue spese. Di questa intervista, di cui si ripropone la trascrizione integrale, il lavoro di Denunzio intende dunque restituirne la natura comunicativa.