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Il volume tratta, sulla base di una ricca documentazione inedita, il complesso atteggiamento assunto dal clero del caduto Regno delle Due Sicilie di fronte all'annessione del Mezzogiorno al Regno d'Italia, ed in particolare dei rapporti tenuti con le autorità italiane nel periodo compreso tra la dittatura garibaldina (da settembre a novembre 1860) e la luogotenenza piemontese (in vigore dal 1 novembre 1860 al 6 novembre 1861). Iniziando ad inquadrare, nel contesto politico-istituzionale, le vicende connesse all'Unità d'Italia "sotto lo scettro costituzionale di Vittorio Emanuele II" e alla politica seguita dalla Santa Sede e dal movimento cattolico di fronte alla rivoluzione geo-politica verificatasi in quegli anni, sono stati analizzati i diversi orientamenti del mondo cattolico meridionale e il suo rapporto con le istituzioni sabaude e garibaldine e - più in generale - col movimento unitario. La collaborazione alla nascita dell'Italia unita o la strenua difesa dell'assolutismo in connessione con la lealtà al trono borbonico spodestato e alle direttive di Pio IX, sono i fili conduttori dell'atteggiamento clericale.