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"Nei suoi Frammenti Novalis scrive: "Poesia è poesia", che mi ricorda come nell'Esodo Dio si definisce a Mosè: "Io sono colui che sono". Anche Tracce nel cuore è poesia, intendo autentica poesia. Ma non so dire perché. Nell'indefinibile poetico, assoluto e individuale, il poeta sa guardare le cose, il loro accadere fuori e dentro, per riguardarle', per riudirle' [Resti d'infanzia]. Non per niente, la sezione ultima, di eventi che si esauriscono fulminei in un manipolo di versi, si chiama Pensieri istantanei. La singola scheggia, sebbene le sia talora sottratto persino il verbo e stia come fuoco fatuo dentro il grande bianco, diventa pensiero, è cosa che può ri-significarsi per poetica virtù, anche come frammento del vacuo ("nella vuota clessidra dei giorni" [Superficialità]), anche nelle mancanze struggenti della esistenza [Notti]: "Un tocco d'infinito / si sprigiona istantaneo / da un'impossibile carezza"" (Giuseppe Chiecchi)