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La scoperta del diario di viaggio, scritto da Patrick Brydone, relativo al Grand Tour compiuto negli anni 1769-1771, consente oggi agli studiosi e, più in generale, al vasto pubblico, di conoscere meglio questo tipico viaggiatore-scrittore dell'età dei Lumi. Pensato per una eventuale, futura pubblicazione, questo diario, che fu scritto quasi tutto di getto e "on the spot", è rimasto nell'originaria forma manoscritta per circa 240 anni. Brydone, infatti, non rielaborò, non ricreò, né riscrisse a tavolino, come facevano un po' tutti i viaggiatori del tempo e come lui stesso aveva fatto per il viaggio in Sicilia e a Malta, quanto aveva scritto, registrato e/o appuntato nel corso del suo lungo viaggio. Da qui la freschezza, la "naïvete" e l'immediatezza delle tantissime osservazioni, considerazioni, impressioni, descrizioni, storie e digressioni che tramano e impreziosiscono le pagine di quella straordinaria esperienza che fu il "suo" Grand Tour.