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Con questo romanzo Mario Borgnis racconta una storia di montagna, in cui sembrano regnare oscure visioni, retaggio di tempi addietro, quando in Valle Vigezzo si parlava ancora di streghe e di "fisica". Eppure siamo a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, con i giovani che ormai non danno più voce a vecchie leggende di natura occulta. L'autore, però, con cinica ironia, va oltre la realtà e affonda, a modo suo, nell'inquietudine moderna di due giovani innamorati che s'arrabattano tra la dura realtà di tutti i giorni, le utopie post-sessantottine e i nefandi riti satanici a cui sono costretti a partecipare o ad assistere... Nel frattempo la luna piena vigila, ciclicamente, sulla storia di questi due giovani... Il finale, quando sembrerebbe predisporsi per una romantica conclusione, improvvisamente, invece, lascia una mefistofelica, per non dire perfida, sorpresa.