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L'interesse che Franco Di Tizio ha da tempo rivolto alla cerchia dei famigliari di Gabriele d'Annunzio si compendia organicamente in questo suo nuovo lavoro dedicato ai membri del nucleo domestico - i genitori, le tre sorelle, il fratello -, ma getta fasci di luce anche su altri parenti ed amici, come a voler ricreare quel mondo di affetti e di relazioni che il poeta portò sempre con sé, pure quando si chiuse nel romitaggio del Garda. È vero, tuttavia, che i legami parentali di d'Annunzio non furono scevri da incomprensioni, tensioni, contrasti, ad eccezione di quelli con la madre, adorata in vita e in morte, costante oggetto di una devozione senza limiti. Soprattutto nella seconda parte della sua vita, meno condizionata da esigenze economiche, d'Annunzio dovette fronteggiare, quasi difendersi dalle pressanti richieste di aiuto che i consanguinei gli rivolgevano. Da questa indagine, condotta dall'autore con scrupolosa attenzione e basata su un'ampia e corretta documentazione, affiorano inediti risvolti della biografia dannunziana e nuovi spunti per la comprensione della sua personalità.