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«La memoria di "ciò che è stato" non è, in questo libro, un mero viaggio sentimentale tra i ricordi alla ricerca di una sorta di "consolazione" dell'anima rispetto al tempo inesorabilmente trascorso, ma rappresenta la terra sotto i piedi, il sentiero lungo il quale ogni uomo si muove con maggiore speditezza, sentendosi protetto alle spalle, perché in fondo "noi siamo oggi ciò che siamo stati e saremo quello che saremo, perché siamo e siamo stati quello che ora siamo e che ieri siamo stati". Così, pensando che gli articoli scritti lungo il cammino e che sono lì, nel cassetto della scrivania, "come cristalli fermi in una memoria senza tempo", non vadano nullificati o fagocitati dall'oblio, perché, comunque, rappresentano tappe della mia traiettoria esistenziale, ho ritenuto, attraverso la pubblicazione, di dare ad essi una nuova possibilità di vita, in uno con i dati di esperienza e di realtà che li hanno determinati, alla luce anche delle emozioni e delle suggestioni del tempo in cui sono "nati" e delle riflessioni possibili oggi, a distanza di anni dalla loro stesura».