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"Certe intuizioni dei maestri zen e dello stesso Buddha le ritrovavo nelle parole e nei comportamenti di Gesù. A volte immaginavo il Nazareno sullo sfondo dello Yang-tze o del monte Fuji. O mi figuravo il grande Bodhidharma fra i sacerdoti del Tempio di Gerusalemme, unico a non stupirsi di quel ragazzino che conosceva la Legge quanto e più di tutti loro. Siddhartha parlava a Benares ai suoi primi cinque discepoli, e il Cristo passava poco lontano e si fermava ad ascoltare. Per questo ho immaginato per la prima volta di scrivere questo libro, dove confrontare e, ove fosse lecito, confondere volutamente gli insegnamenti che mi sembravano scaturire da una stessa Verità. Così primitiva, così potente". (Raul Montanari)