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Le immagini recenti di sguardi vuoti per la paura, lo strazio della morte, la sofferenza fisica nel continente europeo... Sembra che tutto un mondo a noi caro, immagini di bene, di gioia, di serenità siano scomparse, come terremotate, per sempre. Ritorna in mente il verso di Di Gravio "Brancolano qua e là anime". E nella memoria riemerge un altro terremoto, che i nostri nonni vissero e da cui seppero ricominciare. Forse per questo vale ancora la pena, oggi, rileggere quei vecchi versi, mentre si dissolvono fra polvere e dolore molte delle certezze del nostro tempo, e l'esperienza di chi ci ha preceduti diventa improvvisamente vicina: "Quando la nebbia di gesso si è dissipata, c'era davanti a noi un mondo nuovo" (Ignazio Silone).