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"La giustizia è cosa sacra e non ha di mira che il bene altrui, res sacra iustitia alienum bonum spectans. Essa non deve avere nulla a che fare con l'ambizione e non può farsi suggestionare dall'opinione degli altri". Queste sono le parole di Seneca, che per le sue idee rispettose delle libertà civili, rischiò la vita. Eh sì! La vita. Vi siete mai chiesti quanto può valere un anno di vita. Cosa si può fare in un anno? Quanti posti si possono vedere? Quante persone conoscere? Un anno passato in carcere. Molti politici e pensatori, nelle narrazioni pubbliche, seguono una linea "rottamatrice" per raccontare il nostro futuro, come se fosse un tempo che ha per padri i giovani. Invece voglio proporvi una parola per giovani: "Condividi", un termine che ormai leggiamo, anzi clicchiamo, quotidianamente. Così recita l'enciclopedia: "Condividere - avere, mettere in comune con altri". Ecco la vera essenza di questo lavoro: mettere qualcosa di Pietro Funaro, ma che può riguardare qualunque cittadino, a disposizione degli altri. Ogni pagina di questo libro, vuole essere il manifesto di come la giustizia in Italia, ad opera di alcuni giudici, da strumento di difesa dei cittadini è diventata il suo boia, di come ha trasformato innocenti in colpevoli e trascinato i malcapitati in un vero inferno che distrugge la vita. Sempre Seneca: "justitia virtutum regina: la giustizia è la regina delle virtù".