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Il libro è ricco di una simbologia sfrenata e senza remore che prende a prestito l'enigma dell'eros per parlare di Eros, ovvero il principio divino che spinge verso la bellezza, ma anche la follia. Senza dimenticare che ciò fa parte integrante di un percorso alchemico. Franco Coletti racconta l'amore perduto e attraverso ciò la scoperta di un senso profondo dell'esistenza, ove i limiti vengono non solo allargati, al di là del giudizio e del perbenismo, ma diventano trampolini per nuovi voli. Non solo un romanzo, ma anche un libro d'arte, grazie alle 45 tavole a colori, di cui 22 dedicate a Milano, città ove è ambientata l'opera.