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Nell'atmosfera decadente ed elegante della pensione Alla Bastiana si incontrano diversi clienti, lì capitati ciascuno per proprio conto. Un caso capriccioso li ha messi insieme, come a costringerli sullo stesso palcoscenico: ad accomunare i personaggi, pur eterogenei, un passato e un presente ricchi di contraddittorie analogie e insostenibili differenze. Attraverso le loro vicende private, si dipanerà una storia colma di riferimenti costanti e ineludibili al clima sociale e politico degli ultimi decenni d'Italia. Alcuni personaggi si ergono a narratori: pur soccombente, una voce prevarrà sulle altre. Centrale nella narrazione è la comparsa della bella domestica Beija, giovane immigrata, che guarderà con "occhi vergini" a una realtà che, proprio perché ovvia, sfugge a personaggi più smaliziati abituati agli intrighi. Il vecchio Marcello stabilirà con lei un legame speciale e pure gli altri ospiti della pensione rimarranno ammaliati dal fascino della donna: ciascuno alla sua maniera, nel relazionarsi con lei, manifesterà la sua vera essenza. Un'Ustica invernale e ammantata di pioggia fa da proscenio all'Italia contemporanea che si interroga sulle stagioni dell'oggi e del futuro.