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Insana mette in primo piano fatti e misfatti della storia e della cronaca, versi all'impronta di una poesia "civile": testi dedicati alla madre nella cornice della seconda guerra mondiale, altri relativi al parlatorio nelle alture del Golan, dove i megafoni portano brandelli di notizie familiari da villaggio a villaggio, o la commemorazione del terremoto di Messina del 1908. E ancora, il poemetto "Bocca immonda" contro il femminicidio e il tema dei migranti, che porta appresso quello dell'ipocrisia dell'Occidente e la brama insaziabile di guadagno, in un paesaggio con rovine la cui cenere assedia la coscienza e tende a ottunderla.