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Il poeta Franz Hodjak, nato a Sibiu nel 1944 e appartenente alla minoranza di lingua tedesca in Romania, ha dedicato i suoi studi universitari alla germanistica e alla romanistica e fino al 1992, anno del trasferimento in Germania, è rimasto radicato all'isola linguistica tedesca attorno a Sibiu e Cluj. Nella prima produzione letteraria di Franz Hodjak si respira ancora un alito di fiducia nel progressivo cambiamento della società; a poco a poco, però, la fiducia si dissolve e la sua poesia cambia tono, in essa si riflettono i problemi del contesto politico, ma - al fine di evitare la censura diventata nel frattempo onnipresente - egli ricorre in modo insistito alla forma velata, ambigua e piú o meno cifrata. Ammiratore di Trakl e Brecht, egli è creatore di atmosfere, ma sempre piú nei suoi versi - come nella raccolta Augenlicht (Luce degli occhi) del 1986 - si nota una tendenza al laconismo, che sottintende delusione ed amarezza. Inoltre la decisione di trasferirsi in Germania comporta il sorgere di implicazioni esistenziali: il mondo che abbandona è il luogo dell'esperienza vissuta, di cui conosce pericoli e insidie, il mondo verso cui va.